APPROFONDIMENTI

Medici in partita IVA: i requisiti per scegliere il regime forfettario

Il regime forfettario, detto anche partita IVA forfettaria, è stato introdotto per semplificare la vita fiscale dei professionisti con redditi relativamente bassi e, infatti, rappresenta una soluzione vantaggiosa per molti medici.

Questo regime offre una tassazione agevolata e una gestione semplificata delle incombenze burocratiche, permettendo ai professionisti di concentrarsi maggiormente sulla loro attività clinica.

medico compila documenti

Che cos’è il regime forfettario

Dal 1° gennaio 2015, il regime forfettario è diventato il regime naturale per le persone fisiche che esercitano un’attività d’impresa, arte o professione in forma individuale, a condizione che rispettino determinati requisiti e non incorrano in cause di esclusione. Questo regime prevede una aliquota del 5% per i primi cinque anni di attività e del 15% per gli anni successivi. Inoltre, prevede semplificazioni ai fini IVA e contabili, non rendendo necessari particolari registri o libri contabili.

Uno dei principali vantaggi della partita IVA forfettaria è la sua applicazione senza limiti di tempo legati agli anni di attività o all’età del professionista. Finché si rispettano i requisiti stabiliti dalla legge, è possibile rimanere nel regime forfettario, beneficiando di un sistema semplificato che riduce significativamente il carico burocratico e amministrativo.

Nel caso dei medici, questo regime non solo è vantaggioso in termini economici, in quanto consente una riduzione fiscale interessante, ma permette anche loro di dedicare più tempo alla pratica clinica e meno alla gestione fiscale.

Chi può accedere al regime forfettario nel 2024?

Sebbene si tratti di un regime molto vantaggioso, non tutti possono aderire. Vi sono delle indicazioni precise per chi può sceglierlo e chi, invece, è escluso.

  • Soggetti interessati: Come recita la legge, per poter utilizzare il regime forfettario il professionista deve essere una persona fisica che esercita attività d’impresa, di arte o di professione. Ciò significa, un libero professionista oppure un’azienda individuale. Non possono, pertanto, utilizzare questo regime fiscale le società e le altre forme associative.
  • Limite di fatturato: per poter utilizzare questo regime fiscale il fatturato totale dell’anno precedente non deve superare gli 85 mila euro. Nel 2023 si era ventilato un aumento del tetto massimo, ma per il 2024 è rimasto inalterato. Se si supera il fatturato massimo, l’anno successivo si dovrà passare al regime ordinario.
  • Per chi apre una nuova attività in corso d’anno, il limite di 85 mila euro viene proporzionato sui giorni di attività.
  • Nel 2020 è stato reintrodotto anche un limite per le spese per il personale dipendente. Attualmente il limite è di 20 mila euro.
  • Inizialmente, vi era anche un limite per le spese relative ai beni strumentali, che era di 20 mila euro, ma tale norma è stata abrogata nel 2019.

Vantaggi fiscali e semplificazioni del regime forfettario

Uno dei principali vantaggi della partita IVA forfettaria è l’aliquota fiscale ridotta. Invece delle aliquote progressive che possono arrivare fino al 43% nel regime ordinario, i medici in regime forfettario pagano un’imposta sostitutiva del 15% sul reddito imponibile. Inoltre, per i primi cinque anni di attività, l’aliquota può essere ridotta ulteriormente al 5%.

Inoltre, vi sono numerose semplificazioni burocratiche e fiscali:

  • Esenzione dalla tenuta delle scritture contabili: i medici in regime forfettario sono esonerati dall’obbligo di tenere scritture contabili obbligatorie, come il libro giornale e il libro inventari.
  • Esenzione dalla dichiarazione IVA: chi aderisce al regime forfettario non è soggetto all’IVA, pertanto, non deve fare la dichiarazione IVA, né versare l’IVA sulle fatture emesse.
  • Fatturazione semplificata: non essendo sottoposti all’IVA per i medici in regime forfettario anche la fatturazione è più semplice, poiché non devono applicare l’IVA.

Fatturazione elettronica per regime forfettario: sì o no?

La fatturazione elettronica è stata introdotta in Italia per ridurre l’evasione fiscale e semplificare la gestione contabile. Tuttavia, le regole relative all’obbligo di emettere fatture elettroniche possono variare in base al regime fiscale adottato.

  • Fino al 30 giugno 2022, i medici in regime forfettario erano esonerati dall’obbligo di emettere fatture elettroniche. Tuttavia, con il Decreto Legge n. 36 del 30 aprile 2022, è stato stabilito che, a partire dal 1° luglio 2022, anche i contribuenti in regime forfettario devono emettere fatture elettroniche, con alcune eccezioni per i soggetti che nell’anno precedente non hanno superato un volume d’affari di 25.000 euro​.
  • Per i medici in regime forfettario che nell’anno precedente non hanno superato il limite di 25.000 euro di ricavi o compensi, l’obbligo di emettere fatture elettroniche è entrato in vigore dal 1° gennaio 2024. Questo periodo di transizione ha permesso ai professionisti di adattarsi gradualmente alle nuove normative senza incorrere in sanzioni immediate.

 

Sebbene spesso criticata, la fatturazione elettronica può anche risultare un sistema vantaggioso:

  • sono presenti sul mercato molti software a basso costo che permettono di avere sempre la situazione aggiornata e di non commettere errori nell’emissione delle fatture;
  • poiché si collegano all’Agenzia delle Entrate, permettono un controllo più efficace riducendo il rischio di contestazioni;
  • offrono una gestione digitale rapida a cui può accedere anche il proprio commercialista, che può recuperare da sé i dati utili alle attività fiscali e burocratiche.

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